Il gioco del Calcio Fiorentino ha origini antiche. Le prime notizie di un’attività ludica esercitata con una palla si hanno nei poemi omerici. I Greci praticavano un gioco chiamato “Sferomachia”, che con il susseguirsi degli anni fu adottato dai legionari Romani trasformandolo in metodo d’allenamento per guerrieri, l’Harpastum, letteralmente “strappare a forza”.
Veniva giocato probabilmente con un pallone ripieno di stracci o di pelle, da due squadre di ugual numero di giocatori su terreni sabbiosi, il cui solo obiettivo era quello di portare la palla oltre il campo dell’avversario, con qualsiasi mezzo.
La competizione era una lotta serrata, tra continui corpo a corpo e testa a testa per il possesso della palla. Ebbe un grande successo tra i legionari che lo diffusero nelle varie zone dell’Impero Romano. Non si esclude che questo possa essere avvenuto anche nel 59 a.C. durante la fondazione di Fiorenza da parte di legionari a riposo e le loro famiglie.
È certo che nella seconda metà del Quattrocento il calcio si era talmente diffuso tra i giovani fiorentini, che questi lo praticavano frequentemente in ogni strada o piazza della città. Era talmente popolare che nel gennaio del 1490, trovandosi l’Arno completamente ghiacciato, fu su di esso delimitato un campo e giocate alcune partite.
Una successiva riorganizzazione del gioco, durante il dominio della dinastia medicea, portò i fiorentini a cimentarsi in vere e proprie sfide. Le squadre vantavano nelle loro compagini nomi altisonanti di nobili, illustri personaggi della vita pubblica cittadina e delle casate più importanti di Firenze. Le partite venivano organizzate solitamente nel periodo del Carnevale.
L’ORIGINE DEL GIOCO ODIERNO
Il gioco del Calcio fiorentino è oggi una sfida tra i quattro quartieri della città. La ripresa avvenuta nel 1930 ha decretato la storicità della manifestazione.
Le partite si svolgono con i costumi del XVI secolo a ricordo e rievocazione di un momento particolare della storia fiorentina. Il 17 febbraio 1530 la piazza di Santa Croce a Firenze divenne teatro di una delle più importanti sfide lanciate dalla Repubblica fiorentina all’imperatore Carlo V, quando la popolazione assediata da molti mesi dalle truppe imperiali, si cimentò in una partita di Calcio, dando l’impressione di non considerare l’esercito dell’Impero degno di attenzione.
Ogni anno è quindi organizzato un torneo che coinvolge i quattro quartieri storici della città: i “Bianchi” di Santo Spirito, gli “Azzurri” di Santa Croce, i “Rossi” di Santa Maria Novella e i “Verdi” di San Giovanni. Essi diventano i protagonisti di dure ed esaltanti sfide. Il premio in palio, una vitella bianca di razza Chianina. Il Torneo di San Giovanni del Calcio Storico Fiorentino si svolge, di norma, nel mese di giugno di ogni anno, la cui finale viene disputata nel pomeriggio del 24 di giugno, giorno del patrono della città.
Anche tutta la parata del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, composta per l’occasione da 530 figuranti, vestiti di rigorosi costumi militari di epoca rinascimentale, fa riferimento allo stesso periodo storico, rievocando le gesta e le Armi della Repubblica, quando Firenze era governata dal popolo. E’ una vera e propria tradizione, molto radicata nel tessuto sociale cittadino.
Si deve a Firenze e al suo antico Calcio l’origine di alcuni sport che a oggi sono tra i più famosi nel mondo. Il Calcio, il Football, il Rugby, traggono origine o spunto da questo storico e primordiale “giocare con la palla”.
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