Lo Scoppio del Carro a Firenze
A Pasqua si rivive un’antica tradizione
Il carro, che risale al XVIII secolo, è trainato da pittoreschi buoi infiocchettati da Porta al Prato fin sul sagrato del Duomo. La festa da cui deriva l’attuale “Scoppio del Carro” divenne ufficialmente pubblica nel 1102, quando la famiglia dei Pazzi godeva di grande fama e prestigio presso i fiorentini, anche in virtù degli onori raccolti da Pazzino durante la prima crociata (1096). Nel 1478 il fallito tentativo di rovesciare i Medici costò alla famiglia dei Pazzi la perdita d’ogni ricchezza e privilegio, oltre all’esilio da Firenze. Da quel momento in poi la preparazione e la celebrazione della cerimonia del carro – riccamente addobbato e trainato da buoi – divenne compito della Signoria.
La celebrazione di questa festa è rimasta quella di un tempo; il carro, che risale al XVIII secolo, è trainato da pittoreschi buoi infiocchettati da Porta al Prato fin sul sagrato del Duomo. Al centro del carro viene fissato il filo di ferro sul quale scivolerà la colombina, mentre dalla chiesa dei Santissimi Apostoli parte la processione del clero che arriverà fino al Battistero, dove prenderanno avvio le sacre funzioni. A mezzogiorno la colombina scorre sul filo teso lasciando una scia di fumo lungo la navata centrale del Duomo. Poi raggiunge il carro, dove accende i mortaretti, per tornare infine al punto di partenza.
Dopo pochi istanti sul carro si accendono centinaia di fumate multicolori, accompagnate da sibili e scoppi, mentre sulla sommità si accende la girandola che, al termine dei suoi giri, con un fragoroso scoppio, si apre come i petali di un giglio. Appaiono quindi quattro piccoli gonfaloni con le insegne di Firenze, dell’antica famiglia dei Pazzi, dell’Arte della Lana, e, attualmente, in segno di pace nel mondo, anche dell’ONU.
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